martedì, luglio 18, 2006

Quando la libertà è un impegno...

Probabilmente è una delle prime parole che ci insegnano. Te la ritrovi sui libri di filosofia, di storia e nella letteratura, ti insegnano che la devi difendere sempre, a costo di ogni cosa. Gli eroi più grandi hanno perso la vita nel suo nome.
A volte però mi chiedo cosa sia la libertà. Magari ha un senso per chi è prigioniero, per chi non può esprimere le proprie idee liberamente, ma per chi come me, ha la fortuna di poter fare e dire tutto ciò che vuole, cos'è la libertà?
Da donna libera dovrei saperlo bene, o forse mi appartiene ormai così tanto da confonderla sulla mia pelle e non saperla riconoscere?
Arturo ha sollevato un problema che forse non mi è mai appartenuto: la punizione e la privazione della propria libertà per non aver rispettato delle regole. Ci può stare, mi viene da pensare, poi possiamo discutere del fatto che la punizione sia esagerata, ma è pur vero che se ci sono delle regole è giusto che siano rispettate.
Come sarebbe se tutti potessimo fare ciò che ci passa per la mente e non ci attenessimo ad un minimo di regole? Un macello credo...
Credo che per stare al mondo, iniziando dalla famiglia e finendo al lavoro o le amicizie, sia necessario innanzitutto attenersi a ciò che il gruppo elegge come codice di comportamento, lasciando sempre e comunque che la propria persona non venga soffocata.
Una punizione per non aver rispettato delle regole può starci, il fatto stesso che la cosa ti abbia ferito vuol dire che ha sortito il suo effetto e che probabilmente domani, prima di rifarlo, ci penserai un minuto di più.
Sei e resti comunque un ragazzo libero. Libero ma educato.
Ora mi chiedo: quanto siamo liberi nella nostra vita? Quanto possiamo decidere?
Personalmente sono assolutamente libera, posso fare e decidere tutto e forse troppo nella mia vita e probabilmente tutta questa indipendenza a volte pesa. A volte sarebbe comodo avere qualcuno che sceglie per te, che ti traccia il cammino e ti lasci la possibilità ogni tanto di uscire fuori dal seminato. Ma è anche vero che se sei nata libera e sei abituata a scappare è difficile che qualcuno corra più veloce di te e riesca ad accalappiarti. A meno che non sei tu che decidi di rallentare...

giovedì, luglio 13, 2006

Ma quanti ruoli interpretiamo?

L'estate diventa tutto + semplice e rilassato, si esce praticamente tutte le sere e le dolci ore di sonno sono ormai un ricordo lontano legato alle fredde serate invernali... Dopo un'intera giornata passata a dimenarsi tra il collega ed il cliente che rompe, una doccia veloce, un filo di trucco, il top + corto ed il jeans + attillato che hai e via, si è pronti per la serata... Ci si ritrova in men che non si dica di fronte ad una tavola imbandita mentre un chiacchiericcio sempre più alto fa da colonna sonora alla danza di piatti e di birre che ci si passa l'un l'altro. Siamo tutti più belli in estate, vuoi per via dell'abbronzatura, vuoi perchè i vestiti lasciano sempre meno spazio all'immaginazione o il sole imbiondisce i capelli, ma è come se diventassimo tutti molto più sensuali (eccezion fatta per il brutto o la brutta di turno che non beneficiano neanche di qs cambio stagionale). Siamo tutti, le parole corrono veloci e rimbalzano dalla tavola ad ognuno di noi, sortendo sempre effetti diversi. C'è il mattatore della serata, c'è il simpaticone, l'esaltato, la casinara, la timida e l'eterna triste. Tutti diversi. Il rumore si alza, ognuno tira fuori un argomento e sembra quasi che tutti parlino di cose diverse tra loro senza capirsi, ogni tanto una risata + forte delle altre attira l'attenzione del gruppo e si vuol capire cosa abbia fatto ridere tanto. Ci sono gli sguardi, poi... Ci sono sguardi che ti senti addosso, di quelli che ti si posano quando non stai guardando e ti danno la sgradevole sensazione di essere squadrata, ci sono poi gli sguardi d'intesa, quelli che vorresti ricambiare ma non ne hai il coraggio perchè arrossisci al solo pensiero, è come una scacchiera virtuale sulla quale ognuno di noi si muove alla propria velocità. Mi ritrovo mio malgrado seduta accanto all'esaltato di turno, quello che per raccontare la sua vacanza appena terminata, urla talmente tanto da farsi sentire anche dai pescatori usciti al largo a 10 miglia di distanza... Il mio orecchio sinistro inizia a chiedere pietà e con la scusa di fumare una sigaretta mi alzo e cambio posto. Niente da fare, si sente anche da qui... "Ho sventato una rapina ad una banca"... "Ho conquistato 12 donne in una notte sola"... "Ho salvato un'intera scolaresca che stava affogando"... Il tenore è + o - questo. Ad un certo punto irrompo io affermando che mi avevano dato i poteri da Wonder Woman, ma dato che il rosso del mantello non mi dona e la tutina è troppo attillata e mi fa la pancia, ho preferito rinunciare... Capirà, penso tra me e me, che lo sto prendendo in giro... Niente da fare. Non appena tutti terminano di ridere alla battuta lui ricomincia. Penso anche che avrei potuto indossare un paio di perizoma alle mie orecchie, visto che c'è sempre chi tenta di violentarle parlando a raffica e soprattutto sparando una serie di idiozie alle quali non crederebbe neanche un bambino... Provo ad alienarmi e chiedo alla cameriera di portarmi le pagine gialle per cercare il numero della L.A.V.O. (Lega Anti Vivisezione Orecchie). Ridono tutti. Tranne lui. Si ostina a raccontare... Però mi diverto, è un palcoscenico sul quale ognuno di noi recita un ruolo e l'occhio di bue si posa ora su uno ora sull'altro dando spazio alle nostre interpretazioni. La serata scivola via e torno a casa silenziosa come non mai, vuoi perchè ero stordita dalle troppe chiacchiere e vuoi perchè in fondo al cuore mi chiedevo se l'invisibile regista che manovrava la telecamera, avesse apprezzato le nostre performances...

mercoledì, luglio 12, 2006

Così per iniziare...

Io ci provo... Chi mi dice che poi questo non diventi una sorta di diario personale dove sfogare tutti i miei pensieri? Proverò a buttare giù momenti di vita, impressioni, emozioni e sensazioni, con la speranza di poterle condividere e di trovare riscontro nelle idee altrui.